giovedì 28 febbraio 2008

La risposta è...


sia che la domanda sia quella "... fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto" di Douglas Adams e la sua Guida galattica per gli autostoppisti
sia che la domanda sia: "Ma quante ore hai già lavorato fino a stasera questa settimana?"
E domani saranno almeno altre 10.
E tutto ciò perchè sabato parto per qualche giorno di riposo in quel del Marocco ed ho un marea di lavoro accumulato e soprattutto non previsto che devo finire. Sono a pezzi.
Secondo me del Marocco vedrò il letto della casa-albergo e poco altro, vista la stanchezza accumulata. Beh, anche due orette di massaggi in un bel hammam non me le leva nessuno.
Per il resto, riposo e nient'altro.
Vabbè, mi rifarò ad aprile con il prossimo viaggio.
Ciao ciao.

giovedì 21 febbraio 2008

Teorema della sfiga perenne



Prendere la scrivania di cui sopra, che non è la mia ma può dare un'immagine della assurda mole di lavoro che ho in questo periodo,
aggiungete il termometro qui sopra tarato a 39°


infine considerate un viaggio organizzato con altri amici e già completamente pagato e non rimborsabile con partenza entro pochi giorni.

Ora dimostrate cosa mi tocca fare ogni mattina per evitare di non partire!

P.S. Postulato di Taky-Pirina: fare il vaccino antinfluenzale non serve a un caXXo!

domenica 17 febbraio 2008

La verità, tutta la verità nient'altro che la verità. Dico lo giuro.

Ecco, lo sapevo, appena ho detto ad un amico gay che avevo un blog, anche se ben poco utilizzato, lui se lo è letto tutto e mi ha rotto le palle (M. te la sei cercata) sul fatto che non racconto nulla di me ma parlo di attualità, politica e varie ed eventuali.
A parte il fatto che a parer mio il numero al mondo di persone egoriferite copre già ampiamente il fabbisogno mondiale e specie tra i gay siamo vicini alle maggioranze bulgare di chiara memoria, non vedo perchè debba per forza anche io parlare dei cavoli miei. Non mi pare una grande novità... Certo, un blog nasce anche per raccontare se stessi e molti purtroppo non fanno altro, ma non è il caso mio. Vabbè, forse, due parole due le possi dire... :-))

Nato e vissuto sempre tra le colline piemontesi alla splendida età di anni 14 finisco in collegio a studiare, che i mei genitori non avevano tanta voglia di star dietro ai problemi adolescenziali dei figli e hanno sempre risolto così. Contenti loro. Tra le mura del collegio, rigorosamente religioso, dal che si può dedurre come il mio disprezzo per la categoria clericale abbia solide basi, dicevo tra le mura del collegio ho intuito che forse avevo una qualche preferenza sessuale verso le persone del mio stesso sesso. Prima ancora del sottoscritto forse se ne accorse un preticello del cavolo che prontamente tentò qualche approccio. Io li ricordo come pallidi tentativi di palpeggiamenti e carezze et similia, detestabili più che altro perchè lo consideravo una merda fatta e finita, ma forse oggi sarebbero molestie e ben gravi. Non so. Non mi frega saperlo. Dubito abbia tratto la benchè minima soddisfazione da me. Anzi, prima di arrivare a soddisfare un uomo ho dovuto soddisfare una donna. Completamente! Più e più volte! I famosi errori di gioventù!
Poi ho intuito che forse era meglio "allargare i miei orizzonti" e l'ho fatto.
Dopo i soliti approcci complicati e fugaci e pieni di sensi di colpa ho avuto una bella storia con un ragazzo milanese durata un paio di anni. La lontananza ha purtroppo distrutto la volontà. Poi una serie di altre storielle e di incontri assurdi così comuni tra gli omosessuali, dal tipo appena conosciuto ad una festa che non ti bacia ma ti pratica la sera stessa una fellatio a chi ti chiede quanto sei dotato alla terza domanda (le prime due furono: "Come ti chiami? Quanti anni hai?"), a quello che mi disse che lui era militare di carriera e se volevo potevo sottometterlo con la forza... e molti, molti, molti altri che ti valutano soprattutto per l'aspetto fisico. E allora vai di palestra, trekking, tennis, alimentazione controllata, creme e oli vari per ogni esigenza. Poi mi sono stufato. Se era solo quello che volevano non valeva la pena neppure di farci sesso, che per fortuna per me non è mai stata un pensiero così dominante.
Come spesso accade dal caso è arrivata La Storia. Durata quasi 10 anni, costanti, intensi, con problemi vari, miei e suoi, momenti alti e terribili cadute. Per qualche attimo ho creduto di poter essere felice per sempre. Ma soprattutto ho amato. Tanto. Proprio tanto. E il crederci davvero, la mia volontà, l'impegno continuo sono il ricordo che ho di più bello. Perchè nulla è più appagante che costruire un'utopia. Lo sapevamo entrambi. Dicevamo di no, ma era ovvio. Poi l'ovvio vinse. Pazienza.
Questo è accaduto tre anni fa. Rotto l'incanto ho tentato di ritornare nel mondo gay, con le sue regole, i suoi schemi, le sue valutazioni ma non mi sono ritrovato. Non fa proprio per me. Ho conosciuto un paio di ragazzi simpatici e intelligenti e siamo diventati amici ma nulla più.
Uno dei miei difetti principali è che non amo molto l'ambiente gay, seppur sia sempre pronto a difenderlo. Non lo amo più che altro perchè non mi ci ritrovo. Provo a dirlo in modo paradossale: io non riesco a guardare una intera puntata di Amici! E' impensabile per me perfino guardarne 2 minuti!
Scherzi a parte, forse la definizione migliore me la diede un amico, anche lui gay: "Ti comporti troppo da etero tra i gay e per assurdo, anche essendo dichiarato ai più, forse pure troppo tra gli etero!"
Temo che, almeno in parte, sia vero.

sabato 9 febbraio 2008

Ma noi... si sta davanti o dietro ai cattolici?

Voi lo sapete chi è Luca volontè? No? Beh, è questo qui. E' un "onorevole" dell'UDC.


Ma soprattutto è famoso per le sue esternazioni di stampo cattolico-integralista, provate a cercare con Google se volete farvi un'idea delle menate che ogni tre per due spara. Chiaro che con uno così fino a ieri io manco pensavo di doverci neppure spartire un'orzata, per dire, foss'anche solo per quella posa troppo poco maschia. Ma poi un bel dì il nostro amicone che fa? Non mi riporta sul suo sito personale (scoperta grazie a Metilparaben) una frase come questa: "Si vuole costruire una gioventù fieramente diversa e disponibile alla sodomia islamica con misure allucinanti e pregiudizi ideologici verso la femminilità e la mascolinità dei giovani italiani". Per la cronaca sta parlando di finanziamenti ai circoli gay, ma il punto non sono i soldi piuttosto è la sodomia islamica. SODOMIA ISLAMICA? MA VOI SAPETE COS'E'? IO NO.
Ok, io sarò pure un gay atipico, nel senso che non è che stia sempre lì a battere chiodo a tutti gli omosessuali che incontro, perchè nella vita c'è pur altro, tipo fare cose, vedere gente (cit.) ma ogni tanto ho pure praticato qualche atto di sodomia. Eh sì, l'ho fatto. Non dico assolutamente di essere un esperto del settore ma mai ho sentito nominare una qualche forma islamica di sodomia! Pertanto appena ho letto la notizia ho deciso di chiamare l'esperto: C.!
C. è un amico artista lirico che da anni gira il mondo per lavoro e, cogliendo le molte occasioni, si congiunge carnalmente con ogni possibile essere vivente che abbia una qualche parvenza maschile. Già in passato C. è stato consultato come esperto quando in discussioni cazzeggianti si discettava delle esatte definizioni di "bondage" o "rimming" ot similia.
Beh? Credete che sapesse qualcosa? Ma no. Nulla. Secondo lui è una cosa nuovissima che ancora non si è vista dalle nostre parti.
Ma allora dico io, possibile che anche nel campo delle pratiche omosessuali dobbiamo farci battere dai cattolici? Va bene, lo so, tra i loro professionisti hanno tantissimi estimatori del genere ma non per questo posso accettare che un integralista di questa strana religione mi venga a fare lo sborone su una qualche variante ultrasexi di sodomia!! Come fa a saperne più di noi? Dove ha fatto queste scoperte? Incredibile. Buon dio, ma voi cattolici siete sempre più assatanati!

martedì 5 febbraio 2008

Del perchè gli Hard Disk esterni si rompono sempre.

Collegandomi a un bel post scritto dal Larvotto aggiungo la mia modesta esperienza.
Chiariamo subito un dogma: il crash dell'HD esterno è una fatalità che prima o poi becca tutti.
Non pensate di esserne immuni. Anche se non possedete un HD esterno. Non è fondamentale. Ricordate quel tipo in Inghilterra che perdette tutti i dati fiscali dei sudditi di sua maestà? Ecco.
Il crash dell'HD fa parte di quegli eventi che almeno una volta nella vita capitano, come la giornata di pioggia che ci si ritrova al mare mentre a casa c'era bel tempo, come la fetta di torta acquistata in panetteria con dentro un capello. Tanto capita prima o poi, basta sapersi rassegnare. Anzi, come nelle migliori associazioni anonime ora vi porterò la mia esperienza.
"Salve, sono PDQ e anche io ho perso un HD esterno una volta".
Coro:"Ciao PDQ".
Tanto tempo fa, in una zona collinare del Piemonte viveva un tranquillo consulente che trotterellava su e giù per le valli con il suo fido pc portatile. Arrivati a casa il pc veniva ancora utilizzato per collegarsi a internet, scaricare le proprie foto, i propri video, tutto rigorosamente legale, sia chiaro. Il portatile aveva un disco rigido piccolo ergo il nostro eroe un giorno decise per l'acquisto di Maxtor: un HD esterno da ben 250 GB! Maxtor divenne subito un amico del cuore. A lui si passavano le foto dei viaggi, i filmati fatti e scambiati con amici, i documenti personali. Perchè lo spazio per il proprio ego non è mai abbastanza! Ma lui diceva sempre: avanti c'è ancora posto. Ah, Maxtor, che eroe.
Poi un giorno il nostro consulente arrivò a casa, manducò alla meglio, indi si appropinquò al computer per caricare le foto dell'ultimo giro per Londra. Prese l'HD, lo collegò al pc, iniziò a salvare le cartelle e d'improvviso... clunch....clunch...clunch....clunch. "Ma che ca.. succede?". Come nelle migliori tradizioni Microsoft il nostro eroe spense e riaccese il tutto.... clunch...clunch...clunch. Avendo preso anche una certificazione Microsoft egli staccò di nuovo tutto e ricollegò tutto....clunch....clunch..clunch. Infine, provò con il vecchio metodo della sberla, adatta tanto a mocciosi urlanti quanto a HD reticenti. Nulla. Niet. Nada. Come extrema ratio egli chiamò un amico più esperto il quale, cuor d'oro, accorse al capezzale di Maxtor. Vennero provate tutte le cure informatiche più moderne ma alla fine l'amico esperto sentenziò:"Ora del decesso: 23,10 - tanto vale formattare tutto". Il nostro eroe, fermo sulla poltrona come Maria Stuarda davanti al patibolo, non battè ciglio mentre si avviava la procedura. Solo durante la formattazione si notò che aveva gli stessi occhi di Bambi quando capisce che la mamma non torna per cena! Da allora, e come appassionato di Bambi, due HD esterni sono appoggiati bellamente sulla scrivania. E trascorrono molti weekends a passarsi informazioni l'un l'altro.

venerdì 1 febbraio 2008

Io adoro quest'uomo!



Perchè uno che dice una frase come questa è il mio politico ideale: "Teoricamente il principio di uguaglianza tra uomini e donne non era una questione prioritaria della socialdemocrazia classica, così come lo era la difesa dei lavoratori, l’educazione, l’accesso alla sanità. Oggi, invece, è prioritaria, perché è un fattore di democratizzazione sociale. La sinistra operaia mancò di capire, ed è comprensibile per l’epoca, che il soggetto di cambio della storia, soprattutto nel XXI° secolo,... è la cittadinanza. Questo significa un’ampia espansione dei diritti, di libertà. Diritti sociali, economici e individuali".
Questa frase, così semplice, così chiara spiega perfettamente moltissime azioni compiute da Zapatero, senza pensare che dietro ci sia chissà quale estremista politico come sostengono alcuni altri prelati spagnoli. L'espansione dei diritti e delle libertà individuali sono il vero motore della democrazia. Pare una cosa così semplice e invece non lo è affatto. Certamente in Italia non lo è.
La sua coerenza politica, il suo pragmatismo che però non cede ai compromessi sui diritti della persona, la sua capacità di dialogare con tutti, ne fanno veramente un politico di statura enorme.
Il mio vero dispiacere è non vedere in Italia un politico di levatura simile.
Ah, se qualcuno si azzarda a scrivere un commento che dice che Veltroni potrebbe.... vengo lì e gli prendo a sberle il blog! :-))

La frase l'ho presa da un bell'articolo che c'è oggi su La Stampa. Non so se posso, ma ne riporto la prima parte perchè lo trovo veramente illuminante di come l'Italia sia retrograda.

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Il ministero della Sanità fronteggia uno dei più belli e noti viali di Madrid, il Paseo del Prado. Sulla facciata spiccano tre enormi fotografie con i volti di alcuni fra gli uomini più conosciuti della Spagna: un famoso giudice, uno scrittore e un presentatore tv. Sono, tutti e tre, gay dichiarati e, sotto i loro sorrisi, c’è un messaggio esplicito: «Noi usiamo il preservativo».
Basterebbe pensare a una trasposizione italica di tale scena, con gli effetti che avrebbe nella nostra società, per capire come, nonostante le apparenze, Madrid sia molto più lontana dalle nostre città delle due ore scarse che un aereo impiega per collegare i nostri due paesi latini. E per capire come il capo di governo di una nazione nominalmente cattolica come la Spagna possa affrontare senza troppi timori, senza imbarazzate giustificazioni, soprattutto senza palinodie un attacco così duro come quello che, ieri, i vescovi spagnoli gli hanno sferrato. Eppure, si stimano ancora in 8-10 milioni gli spagnoli praticanti. Persino nel suo partito, il Psoe, Luis Rodriguez Zapatero può trovare tra gli uno e i due milioni di sostenitori che si dichiarano cattolici.
La Spagna, erede di un impero unitario dalla fine del Quattrocento, conta su un senso dello Stato orgogliosamente difeso da tutti i suoi cittadini. Una separazione con la Chiesa tranquillamente rivendicata dall’intera classe politica, anche quella del centrodestra. E’ significativo, a questo proposito, che i leader del Partito popolare, lo schieramento che cercherà, il 9 marzo, di ottenere i voti per scalzare Zapatero dal palazzo presidenziale della Moncloa, non abbiano promesso, ad esempio, di cancellare tutte quelle riforme introdotte da colui che, in Italia, viene dipinto come un pericoloso e incosciente mangiapreti. Vogliono solamente togliere la dizione «matrimonio» alle unioni tra gay, ma non si sognano di abolire una legislazione di protezione giuridica ben più estesa di quella che era prevista nei cosiddetti «Dico», la proposta avanzata timidamente dal centrosinistra italiano e subito naufragata per i dissidi interni all’Unione.
Così le riforme approvate da Zapatero nel campo dei diritti civili, quelle più contundenti nei confronti della Chiesa, hanno ottenuto un consenso valutato, dai sondaggi dell’epoca, tra il 70 e l’80 per cento della popolazione. Ecco perché nel ritratto che traccia Suso de Toro nell’ultimo libro sul leader spagnolo, Zapatero rivendica di «non essere affatto un radicale» e di aver sempre interpretato il pensiero e la volontà della maggioranza dei suoi compatrioti.
Maria Teresa Fernandez de la Vega, vicepresidente del suo governo, peraltro composto per la metà da donne, forse caso unico al mondo, riassume la personalità del premier spagnolo con una formula molto efficace: «Una miscela di idealismo e pragmatismo». Zapatero è uno strano leader carismatico che deve smentire la sua fama di «timido», una caratteristica inadatta alla figura del capo di un partito moderno, ma si compiace di presentarsi come «reservado» e «austero». Una attitudine a frenare l’eccessiva esibizione di sé, che lui stesso definisce, con un termine difficilmente traducibile con una solo parola italiana «contencion». «La principale virtù - afferma il premier - di chi ha anche molto potere».
Perché un capo di governo che autodescrive la propria personalità a tinte così poco rutilanti abbia puntato la gran parte del suo primo mandato su un tale allargamento dei diritti individuali da suscitare la furibonda opposizione della Chiesa... - "Luigi La Spina".