giovedì 1 novembre 2007

Peppi', smettila di dire cazzate!

Sua Santità e compagnia bella.


Il Papa ne ha detta un'altra delle sue.
I farmacisti devono "poter esercitare l'obiezione di coscienza sulla fornitura di prodotti che hanno per scopo l'aborto o l'eutanasia".
E tanto per non far calare il numero medio di scemenze la Federazione dei farmacisti è d'accordo e si è detta disposta ad accettare un regolamento per l'obiezione.
Ma noi cittadini no. Visto che fin dal Regio Decreto 1706 del 1938 (ancora in vigore) è stabilito che i farmacisti non possono rifiutarsi di dispensare i farmaci richiesti, ove prescritti. Non siete lì per giudicare alcunché, cari i miei speziali. Se questo lavoro contrasta con la vostra fede non fatelo. Sarebbe come avere una commessa del supermercato di religione islamica che si rifiuta di vendermi due etti di prosciutto! Farebbe ridere tutti, invece qui, essendoci di mezzo la solita zia vaticana, si prende quasi sul serio queste affermazioni.
Per fortuna il ministro della Sanità Livia Turco ha risposto abbastanza per le rime. Brava.
Io aggiungerei che, poiché i farmacisti devono superare un Esame di Stato per accedere alla professione, ritengo più giusto fargli accettare fin da allora la piena laicità della loro professione, pena la non ammissione alla categoria per ovvia inadeguatezza.
Se poi vogliono metter fuori dei cartelli, come per i Testimoni di Geova, con su scritto - "Ai peccatori: non entrate. Siamo cattolici." - allora facciano pure.