Il titolo può trarre in inganno, lo so.
Ma mi sono divertito a vedere colpi e contraccolpi della solita zuffa tra giornalisti quando fanno gli intellettuali, sempre con la solita figura di merda che compete loro in questi casi e in questo in particolare non si è salvato proprio nessuno.
Inzia Aldo Grasso, attaccando la rubrica culturale sui libri del TG1 che si chiama "Billy". Qui trovate l'articolo. Il giornalista ironizza sul nome della rubrica senza mai arrivare però a colpire nel centro, cioè che questo nome veramente ridicolo sia preso dalla libreria più venduta al mondo. Tra frizzi e lazzi quindi attacca a ragione quel incapace di Minzolini e del suo servo di scena Frittella per le loro ridicole scelte.
Risponde il TG1 in apertura di rubrica Billy (primo minuto):
Nuovamente risponde Aldo Grasso con questo video qui il link.
E dovrebbe arrivare ancora una risposta in teoria... vedremo.
Alla fine? Quali conclusioni si traggono?
Primo: Aldo Grasso avrebbe fatto bene a digitare la parola Billy su Google PRIMA e non dopo aver scritto l'articolo. Perchè è ovvio che non l'ha fatto altrimenti l'articolo sarebbe finito con una chiosa sull'Ikea. Però essendo un giornalista e non un vero intellettuale dopo aver scoperto il suo errore invece di dire semplicemente: "Ragazzi, io l'Ikea manco me la filo di striscio", invece tenta un triplo carpiato con doppio avvitamento e prova a spiegare perchè non c'era arrivato adducendo la smaccata pubblicità come impossibile risposta. Figura di merda dovuta al solito eccesso d'ego.
Secondo: Marco Frittella, il servo del TG1 e il suo direttore Minzolini, il servo di Berlusconi, manco riescono a vedere l'assurda e smaccata pubblicità inserita in tale modo. Ma quando passi anni e anni a far finta che non esista il conflitto d'interessi del tuo padrone 'ste cosette manco le noti. Figura di merda pure nella risposta piccata sui parrucconi...perchè sì per loro la cultura si fa con i contenitori mica con i contenuti!
Terzo: dare il nome di una libreria a basso costo a una rubrica di libri è veramente ridicolo. E' come se l'inserto cultura e spettacoli della Stampa si chiamasse "Pane e Nutella".
Già anche solo l'idea di utilizzare un nome commerciale registrato da una multinazionale avrebbe dovuto far capire l'errore e l'orrore.
Ma questi non ci arrivano. Mai.
Mi ricordo di quell'ex direttore dei tg regionali (mi pare si chiamasse Vigorelli) messo lì dal nano nel suo primo governo che metteva come sigla una cosa roboante e maestosa "Also sprach Zarathustra" di Strauss che è questo:
http://www.youtube.com/watch?v=GcRzjF76OOE
e poi ovviamente le notizie si aprivano col la nonnetta caduta dalle scale e il nuovo asilo aperto a Forlimpopoli.
Notate l'assurdo?
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