sabato 10 maggio 2008

Non mi viene in mente un titolo...

Quando arrivai da Leonard, la sera della vigilia di Natale, sullo stereo di casa sua c'erano i Kentucky Headhunters a tutto volume che cantavano The Ballad od Davy Crockett e Leonard, come per una sorta di celebrazione natalizia, stava appiccando il fuoco ancora una volta alla casa accanto.
Mi auguravo che avesse smesso di farlo. La prima volta l'avevo aiutato, la seconda volta l'aveva fatto per conto suo, e ora eccomi presente alla terza, in macchina.
Il tutto avrebbe avuto un'aria dannatamente sospetta, quando fossero arrivati gli sbirri.
...
Il ragazzo di Leonard, Raul, era sulla veranda, con le mani conficcate nelle tasche dell'impermeabile, a osservare l'incendio e il pestaggio che avvenivano poco distante; era agitatissimo, come un predicatore metodista in visita che si è appena reso conto che il capofamiglia si è pappato l'ultima coscia di pollo fritto.

Incipit de "Il mambo degli orsi".
Joe R. Lansdale.
Einaudi.

E domani vo' a sentire che dice questo ultra prolifico scrittore molto splatter ma anche molto molto divertente. Specie in questa famosa serie di romanzi che purtroppo centellina a noi adepti.
Vorrei anche riuscire a dirgli: "E smettila con 'sti racconti dell'orrore e datti una mossa a far uscire il prossimo libro della serie!".
Qualcuno sa tradurmelo per benino in inglese, please?

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