domenica 16 marzo 2008

Oggi vado alla Scala.


A vedere il Trittico di Puccini.
Per i non appassionati, dico che si tratta di tre opere differenti in atti unici.
Nella prima uno uccide l'amante della moglie e se lo nasconde sotto il cappotto e poi, quando la moglie va ad abbracciare il marito, la ficca sotto il pastrano per fargli vedere il morto.
Nella seconda una suora di clausura scopre che il suo "figlio della colpa" è morto da un paio d'anni e nessuno glielo aveva detto fino a che una zia non aveva bisogno di una firma da lei. Allora la suora decide di morire avvelenandosi, ma subitaneamente dopo aver ingurgitato l'intruglio si pente e le viene fatta la grazia facendole vedere il figlio all'ultimo istante. Però muore lo stesso. Che come grazia è strana, no?
Nella terza il "protagonista" della storia muore appena si apre il sipario e i parenti lo lasciano lì stecchito in scena fino alla fine dell'opera, tranne quando lo nascondono sotto il pavimento per fregarsi l'eredità.

A che servono le telenovelas o i reality se c'è l'opera?

1 commento:

SacherFire ha detto...

Come sarebbe, a che servono? L'opera è in genere un unico melodramma, e poi dura poche ore. In quegli altri c'è un intreccio inestricabile di melodrammi e durano molte puntate.
Tutto questo forse per dici che il mondo è diventato molto più masochista?