Ma come? Stravolgi le pensioni, costringendo molte persone ad aggiungere anni di lavoro e prendere molto meno di pensione e togli persino l'adeguamento inflazionistico a gente che deve vivere con 750 euro di pensione al mese e che ogni anno perderà potere d'acquisto tra il 2% e il 5% minimo. E già questo è vergognoso!
Aumenti l'accisa sui carburanti di oltre 10 cent a litro che colpisce praticamente tutti in modo molto simile, troppo simile.
Poi rimetti una tassa sulla casa, dicendo che è progressiva mentre non è progressiva per un cazzo ma ha solo due scaglioni, una per prima casa una aumentata dello 0,3% per chi ha magari 25 appartamenti.
Come se non bastasse metti anche una imposta sui beni mobiliari, cioè su tutti i conti finanziari disponibili (conto titoli, conto deposito, polizze vita, ecc.ecc.) e cosa fai? Metti lo 0,1% sul totale del conto però, bravo Mario bravo, con un limite massimo di 1200 euro! Quindi uno che ha 1 milione di euro paga 1000 euro di imposta l'anno. Uno che ha 10 milioni di euro paga al massimo 1200 euro!
MA VAFF..!
Update: con l'approvazione la tassa dal 2013 viene portata a 0,15% senza limiti. Vedremo se ci arriverà questo governo, e io ne dubito molto, ma almeno sulla carta si è salvato un po' la faccia.
martedì 6 dicembre 2011
sabato 3 dicembre 2011
Il dolce suono della lira.
In questo periodo di crisi ogni tanto salta su il solito cretino (e purtroppo non è solito nel senso di sempre lui perché ogni volta è uno nuovo) che dice: "Se tornassimo alla lira tutto sarebbe risolto!" Ecco questa è una STRONZATA di abnormi dimensioni.
Come spiega molto bene una giornalista de La Stampa sul numero odierno, l'uscita dall'euro costerebbe agli italiani il 60-70% di perdita del valore d'acquisto dei propri soldi e una inflazione a 2 cifre. Per non parlare del fallimento a catena di centinaia e centinaia di aziende che lavorano solo con debiti bancari.
Qui trovare l'articolo!
Lo metto qui almeno so dove trovarlo per inviarlo al prossimo ignorante che mi dice ancora questa stronzata!
Come spiega molto bene una giornalista de La Stampa sul numero odierno, l'uscita dall'euro costerebbe agli italiani il 60-70% di perdita del valore d'acquisto dei propri soldi e una inflazione a 2 cifre. Per non parlare del fallimento a catena di centinaia e centinaia di aziende che lavorano solo con debiti bancari.
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Lo metto qui almeno so dove trovarlo per inviarlo al prossimo ignorante che mi dice ancora questa stronzata!
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